Un po’ vintage, ma funziona
Prendo spunto da un articolo di Giampaolo Colletti su Il Sole 24 Ore di qualche tempo fa, dal titolo “I blog aziendali sono 500 milioni, ma l’Italia è ferma“, per parlarti di uno strumento, il Blog Aziendale, tanto trascurato quanto utile (anche per le startup fintech).
Sappi che se pensi che il blog aziendale sia uno strumento un po’ “vintage”, nell’era di TikTok e dei podcast, sei in buona compagnia.
È l’opinione del 90% degli imprenditori italiani, come spiega anche Colletti nel suo articolo.
Del resto i blog sono “in giro” ormai da più di 26 anni (la prima definizione di blog è attribuita a Jorn Barger un blogger americano e risale al 1997).
Sembra tramontata l’era in cui si “facevano soldi” con un blog (vedi Salvatore Aranzulla o Arianna Huffington, sul cui blog mi vanto di scrivere).

In tutto il tempo che è passato dalla loro invenzione, oltretutto, i blog si sono pure riprodotti come i proverbiali conigli. Secondo alcune statistiche nel mondo viene pubblicato un nuovo articolo ogni mezzo secondo. Fanno 63 milioni di articoli di blog all’anno!!
Con tutta questa pletora di contenuti sembra impossibile “farsi vedere” e guadagnare attenzione, ormai.
«Ma se ce ne sono già tanti e sono un po’ vintage, perchè IO dovrei aprire un blog per la mia startup fintech? »
Perchè il blog aziendale è come la bicicletta. Esiste da tanti anni, ma funziona sempre.
Detto più seriamente, ci sono parecchie buone ragioni per aprire un blog aziendale oggi. Alcune generali e altre più specificamente legate a quello che fai (gestire i soldi dei tuoi utenti).
Nelle prossime righe ne vedremo alcune e sono sicuro che alla fine sarai d’accordo con me.
E strada facendo ti svelerò anche qualche “trucco” che magari non conosci ancora, che potrebbe tornarti utile per i tuoi articoli.
Okay? Bene, iniziamo allora dai motivi più generali per fare blogging:
Tre ottime ragioni per aprire un blog, se non ce l’hai già
1 – Lo controlli tu e nessun altro
Prima di tutto un blog è un medium “owned”. Cioè lo controlli tu direttamente e ci scrivi quello che vuoi, senza che sia qualcun altro (i proprietari della piattaforma, le redazioni, i moderatori, ecc.) a decidere cosa puoi pubblicare e cosa no.
Inoltre ti garantisce anche che nessuno decida di cambiare le policy sul più bello, mandando magari a monte da un giorno all’altro tutta la fatica che hai fatto per ottenere un pubblico.
2 – C’è meno “rumore” che sui social
Nonostante il numero elevato di blog in circolazione, nella “blogosfera” (altra definizione vintage!) c’è meno rumore che sui social.
Secondo i dati forniti da Smart Insights, a gennaio 2023 sui social più importanti sono stati pubblicati circa 6 MILIARDI di post!
Vuol dire che ogni TRE GIORNI solo su Facebook, Instagram e Twitter vengono pubblicati tanti post quanti sono gli articoli pubblicati in UN ANNO su tutti i blog del mondo (63 milioni)!!
Intendiamoci, non sto dicendo che devi abbandonare i social per scrivere il blog della tua startup.
Al contrario. Blog aziendale e social sono strumenti che funzionano benissimo in sinergia e possono “amplificarsi” l’uno con l’altro. Contribuendo a far emergere la tua voce, all’interno del tuo pubblico-target, in maniera più efficace. Se vai avanti a leggere, ti spiegherò anche perchè.
3 – Aiuta la tua SEO
Il blog aziendale puoi darti grandi vantaggi in termini di posizionamento sui motori di ricerca.
Pubblicando contenuti pertinenti (cioè legati a ciò che fai e non sparati a caso da qualche AI) e aggiornati, puoi migliorare la visibilità e il ranking del tuo sito web.
Secondo uno studio di HubSpot, le aziende che pubblicano articoli con regolarità sul loro blog, ricevono in media il 67% in più di lead rispetto a quelle che non lo fanno.
Ora, HubSpot consiglia circa 16 articoli al mese, che se non hai una redazione interna (e poche startup potrebbero permettersela) sono un’enormità persino se li fai scrivere tutti a ChatGPT.
Al di là di questo, però, la ricerca dimostra comunque una correlazione tra numero di articoli pubblicati e visibilità sui motori di ricerca, che è quello che ci interessa in questo momento.
Oltre a renderti più visibile, con un blog puoi rendere la SEO più estesa e granulare, dedicando articoli specifici (e quindi keyword specifiche) a sotto-categorie dei tuoi clienti.
Quest’ultima frase non si capiva, vero? Okay, cercherò di spiegarmi con un esempio:
Il mio sito (questo che stai leggendo), si rivolge alle startup fintech interessate a fare comunicazione e marketing. Ma “Fintech” è un termine generico, che racchiude al suo interno il crowdfunding, le piattaforme BNPL, le challenging bank, l’insurtech e un sacco di altri servizi di finanza tecnologica.
Ognuno di questi servizi, anche il tuo, ha bisogno di una comunicazione specifica, o meglio di una specifica strategia di comunicazione, ma nelle pagine di presentazione del mio sito non posso elencare tutte le differenti strategie, o rivolgermi a ogni specifica “branca” del fintech. Il sito diventerebbe illeggibile.
Pubblicando articoli sul blog, posso di volta in volta “parlare” a queste categorie più specifiche di miei potenziali clienti-target, curando la SEO per parole chiave più specifiche che interessano a loro e che spero loro utilizzino sui motori di ricerca finendo così sul mio sito.
Ad esempio è più probabile che chi si occupa di crowdfunding cerchi: “Come pubblicare articoli sul crowdfunding”, piuttosto che “come pubblicare articoli su una startup fintech”. E se io scrivo, sul mio blog un articolo su quell’argomento (“Come pubblicare articoli sul crowdfunding”) ecco che intercetterò una categoria che attraverso le semplici pagine statiche del mio sito, non avrei intercettato.
KEY TAKEAWAY #1: Attraverso il blog puoi veicolare i messaggi che servono alla tua azienda senza restrizioni, perchè è un canale che gestisci in autonomia (owned). Inoltre gli articoli del blog possono concorrere a migliorare la tua SEO e sono più "visibili" dei post sui social, che devono confrontarsi con miliardi di altri contenuti, pubblicati su piattaforme (i social) di cui NON hai il pieno controllo.
ALTRE TRE OTTIME RAGIONI IN PIÙ per curare un blog, se lavori nel fintech
Finora ti ho parlato dei motivi per così dire “generici”, per cui dovresti prendere in considerazione l’idea di aprire un blog aziendale per la tua startup. Sono motivi che rendono i blog degli strumenti di marketing validi per tutte le aziende di qualsiasi settore, non solo per quelle fintech.
Ma ci sono TRE ragioni più specifiche per cui, proprio tu che hai una startup FINTECH, dovresti pensare di dotarti di un blog.
- Autorevolezza
- Trasparenza
- Informazione
Questi tre “risultati” che puoi conseguire attraverso un blog, sono fondamentali per il successo di una startup fintech come la tua, perchè conferiscono CREDIBILITÀ a te e di conseguenza al tuo servizio.
E siccome il tuo servizio consiste nel gestire in qualche modo i soldi dei tuoi utenti (quelli degli investitori se ti occupi di crowdfunding, quelli dei merchant e degli acquirenti se ti occupi di BNPL, quelli dei “correntisti” se hai una banca digitale…ecc.), il fatto di risultare credibile e quindi affidabile, per te è VITALE!
Altrimenti i soldi NON te li dà nessuno. Semplice, no?

Bene, visto che immagino tu invece i soldi – e gli utenti – li voglia, vediamo come un blog può aiutarti a ottenere i tre risultati qui sopra.
#1 AUTOREVOLEZZA: Articoli utili, parole semplici, temi caldi.
Non mi stancherò mai di ripetere che se vuoi che la tua piattaforma fintech abbia successo, hai bisogno di farti percepire come un’autorità del tuo settore. Solo in questo modo le persone ti vedranno come un “leader” e sceglieranno te, anzichè qualcuno dei tuoi concorrenti.
Ora, è vero che il modo più efficace per guadagnare autorevolezza in breve tempo (e con relativamente poco sforzo) è “sdottorare” sui giornali e i grandi media mainstream (perchè? Lo spiego QUI).
Tuttavia anche “sdottorare” sul tuo blog aziendale, può aiutarti a diventare più autorevole.
Quando dico sdottorare. intendo: “Scrivere articoli che spieghino in maniera chiara temi complessi che sono rilevanti per il tuo target“.

In altre parole la tua sfida sarà rispondere in maniera semplice a domande complicate (o “delicate”) che assillano le persone che tu consideri come potenziali clienti per la tua startup. Se poi le tue risposte oltre a essere semplici saranno anche originali…BAAM! Obiettivo raggiunto.
Un esempio, magari diverso dai soliti Steve Jobs e Richard Branson?
Okay, Sarah Blakely. Un’imprenditrice americana che è stata inserita da Times nell’elenco delle 100 donne più influenti al mondo. È la fondatrice di Spanx, un’azienda che produce intimo modellante e abbigliamento per donne. Grazie alla sua esperienza personale e alla sua capacità di affrontare temi “delicati” con sincerità, precisione e anche umorismo, Blakely ha costruito un’azienda che ha letteralmente cambiato il modo in cui le donne si sentono a proprio agio con il corpo. E incidentalmente è anche diventata miliardaria. Non male, no?
KEY TAKEAWAY #2: Usa il blog per rispondere alle domande complesse che assillano il tuo target. Rispondi in modo semplice e diretto. Così dimostrerai a chi legge (i tuoi potenziali utenti e potenziali finanziatori) che conosci il tuo mercato e sei competente.
#2 TRASPARENZA: Mostrate il lato umano, per non sembrare mostri
Mostrare il lato umano dell’azienda ed essere “trasparenti” a prima vista possono sembrare obiettivi in contraddizione con quello di mostrare autorevolezza.
In effetti non è così semplice trovare un bilanciamento corretto tra far vedere cosa c’è “dietro le quinte” di una startup (in cui di solito il team è composto da persone molto giovani e senza altre grandi esperienze lavorative alle spalle) e mostrarsi autorevoli e preparati.
Tuttavia per una startup fintech è importante non apparire “artificiali” e peggio che mai anonimi. Il web è pieno di siti anonimi e impersonali che non riescono a trasmettere emozioni o valori. Se vuoi distinguerti devi far vedere la “personalità” della tua azienda.
Con il blog aziendale puoi dare un volto alla tua startup fintech, raccontando la tua storia (utile a mostrare la tua preparazione e i sacrifici che hai affrontato per ideare e costruire la piattaforma), i tuoi valori e quelli del tuo team e le tue passioni e le esperienze di chi lavora con te.
Una buona idea, di solito, è coinvolgere i tuoi collaboratori nella scrittura degli articoli, per mostrare il lavoro di squadra che c’è dietro al tuo progetto.
Un suggerimento? Provate a usare il framework del “cammino dell’eroe” (in questo articolo ti spiego cos’è e come applicarlo in modo semplice) per raccontare la tua storia e quella dei tuoi collaboratori. Trasformerai una normale biografia in una storia avventurosa degna di Tom Clancy e conquisterai il cuore dei tuoi lettori.
KEY TAKEAWAY #3: Scrivi articoli per mostrare come funziona "dietro le quinte" la tua startup fintech. Fai vedere il tuo team, racconta le tue esperienze e i valori che condividi con i tuoi colleghi. In questo modo darai una personalità alla tua azienda e ti distinguerai dai concorrenti [Se puoi usa il modello del "cammino dell'eroe"].
#3 INFORMAZIONE: Cosa fate, cosa fanno gli altri, perchè siete migliori
Finalmente siamo arrivati al punto più facile e più interessante! Farti pubblicità! Era questo che aspettavi, vero?
Forse tu no, perchè sei scaltro/a. Ma quasi tutte le aziende che decidono di aprire un blog, invece, prima o poi cascano nella tentazione di parlare di se stesse e dei loro prodotti in termini entusiastici e con contenuti autocelebrativi. Di cui in genere, non frega niente a nessuno.
Già perchè diciamolo chiaramente: Di pubblicità ne abbiamo tutti pieni i… cassetti!
Nessuno di noi ha intenzione di investire 10 minuti del proprio prezioso tempo per leggere appassionanti notizie sulle caratteristiche di un prodotto o sull’ultimo premio aziendale. Chissenefrega?
«Ma se a nessuno interessa dei premi e dei prodotti…che “informazioni” dovrei dare nel mio blog?»
Ora te lo spiego. Fai attenzione però, perchè la differenza tra “pubblicità” (che non vuole nessuno) e “informazione” (che serve a tutti) è sottile. Ma è fondamentale.
Dunque: Le uniche informazioni che devi dare sul tuo blog, se vuoi farti leggere e trasformarlo in una macchina stampasoldi, devono essere UNICAMENTE quelle che riguardano i vantaggi che il tuo prodotto, o la tua piattaforma o il tuo servizio possono generare per i tuoi utenti. Nient’altro!
Okay, al limite puoi spiegare come funziona qualcosa (purchè sia qualcosa di utile e non roba da nerd), ma ciò che devi fare davvero è presentare la tua “promessa trasformazionale” a chi ti legge.
Ossia spiegargli come e perchè se utilizza la tua piattaforma o il tuo servizio fintech, la sua vita migliorerà, i suoi problemi spariranno, i suoi progetti si realizzeranno e persino i suoi figli adolescenti gli parleranno di nuovo!
Sono stato chiaro? Solo i vantaggi.
NON una parola sui premi, o su quanto siete precisi e puntuali (ti svelo un segreto: Lo sono anche i tuoi concorrenti. Chi vuoi che dica che è incasinato e ritardatario?!)
Perdonami il tono da sergente maggiore, ma su questo fatto di usare il blog per autoincensarsi, cadono un sacco di aziende. Le stesse che poi si chiedono come mai nessuno legge il loro blog (e di solito concludono che la colpa è del pubblico, non loro. Qualcosa tipo: “I nostri clienti non leggono” o “Il nostro target non capisce” e chiudono il blog).
Se invece usi il blog per fare informazione nel modo giusto, ossia per spiegare ai tuoi potenziali utenti/clienti (nel gergo del marketing si dice: “Educarli”) quali vantaggi e miglioramenti porterà la tua piattaforma fintech o il tuo servizio fintech, nella loro vita, ne ricaverai grandi soddisfazioni. Vale a dire un sacco di soldi (perchè essere romantici, in fondo?).
KEY TAKEAWAY #4: Usa il blog per educare i tuoi potenziali utenti/clienti. Spiegagli bene quali vantaggi potranno ottenere dalla tua piattaforma o dal tuo servizio fintech e mostragli come migliorerai la loro vita. Ma fai attenzione a non "parlarti addosso" inutilmente.
Okay, con questo direi che siamo arrivati alla fine.
Spero di essere riuscito a dimostrarti che ci sono molti ottimi motivi per cui dovresti aprire e dedicare tempo a un blog aziendale, se hai una startup fintech.
Un blog ti permette di comunicare in modo diretto e autentico con il tuo pubblico, di mostrare la tua competenza e la tua passione, di migliorare il posizionamento della tua startup fintech sui motori di ricerca e di generare lead qualificati. Insomma, benché a qualcuno sembri un po’ vintage, resta uno strumento potente e versatile che può davvero fare la differenza nel tuo business e non dovrebbe mancare nella tua strategia di comunicazione.
Ti faccio una proposta
A proposito di strategia…sei sicuro che la comunicazione della tua startup funzioni davvero al 100% e ti porti proprio TUTTI i risultati che dovrebbe portarti?
Se la risposta è “Si”, be’ complimenti. Probabilmente sei uno dei pochissimi imprenditori in Italia che ha studiato nei minimi dettagli la comunicazione della sua “creatura” e sa come guidarla.
Ma se invece sei una persona normale, che non è onnisciente e non si occupa professionalmente di comunicazione, e quindi non sei certo che tutto funzioni davvero come si deve e che i risultati che ottieni valgano davvero al 100% la spesa e il tempo che ti costano, ti suggerisco di prenotare SUBITO una consulenza GRATUITA con me.
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