Ti svelo i “segreti del mestiere” (che ho imparato in 25 anni di lavoro nelle migliori agenzie di PR), per scrivere un comunicato stampa da “Pro” e far pubblicare su tutti i media, articoli e servizi che parlano della tua startup fintech.
Se stai leggendo questo articolo, probabilmente sei uno/a di quei pochi imprenditori illuminati che sa davvero quanto è importante far uscire notizie che riguardano la sua azienda, sui quotidiani, le riviste, le tv, i siti, i blog e le radio di tutto il paese.
Insomma, su tutti i media nazionali e locali.
Sai che è l’unico modo veramente efficace per farti conoscere dai clienti e per ottenere AUTOREVOLEZZA e NOTORIETÀ. Due dei tre pilastri fondamentali su cui si basa il successo di qualsiasi azienda, soprattutto nel Fintech (Ne parlo qui se ti interessa approfondire).
E allora complimenti. Perchè fai parte di un gruppo abbastanza ristretto di persone abili e capaci di fare impresa.
Nella frase iniziale, infatti, ho messo in grassetto la parola “davvero” perchè in teoria tutta sanno che è importante far parlare di sè, ma poi sono pochi quelli che ci credono sul serio e investono tempo e risorse per ottenere visibilità sui media.
Quando spiego cosa faccio (il mio lavoro è appunto far uscire articoli sui miei clienti e lo faccio da 25 anni) di solito qualsiasi imprenditore mi dice: “Ah! Ecco, anch’io dovrei far parlare di me su media! So che è importante, ma…”
C’è quasi sempre un “ma…”.
“Ma…non ho tempo” (che significa? Che non hai tempo per trovare nuovi clienti? O per spiegare quello che fai? E se provassi a smettere di giocare a Clash Royale?)
“Ma…ora non siamo pronti“. (Cioè? Non sei pronto a servire i tuoi clienti? È un bel guaio!)
“Ma… poi i concorrenti ci copiano“. Giuro!! Lo dicono! (E in effetti.. Meglio fare in modo che nessuno sappia cosa fate. Nemmeno i clienti. Così là fuori nessuno vi sentirà urlare mentre fallite. Bravi).
Tu per fortuna non sei uno o una di questi geni del marketing. Sei un abile imprenditore o imprenditrice e hai capito l’importanza dei media. Quindi “non ragioniam di lor, ma guarda e passa“, come si suol dire.
Veniamo subito al sodo, piuttosto.
Cos’è e a cosa serve un comunicato stampa
Dunque, probabilmente sai anche cos’è un comunicato stampa. ma consentimi di fare un breve riassunto, così poi ci intenderemo meglio.
Un comunicato stampa è un testo, scritto in stile giornalistico, che “racconta” una singola notizia ed è indirizzato ai giornalisti, che lo useranno come base per scriverci sopra un articolo. O per fare un servizio televisivo. O un post sul web. O un podcast, o…
In pratica è quasi un articolo vero e proprio, solo che anzichè essere pubblicato su un giornale e diretto ai lettori, è scritto su un normale foglio A4 (o in una mail) ed è diretto ai giornalisti, che poi – se lo giudicheranno interessante, utile e ben scritto – lo TRASFORMERANNO in un articolo o in un servizio e lo pubblicheranno sulla testata per cui lavorano.
Il segreto per ottenere articoli e servizi che parlano della tua azienda, dunque, è scrivere degli OTTIMI comunicati stampa.
Ho una buona notizia per te!
Rilassati. Per scrivere un comunicato stampa perfetto e convincere i giornalisti a pubblicare articoli e servizi sulla tua startup fintech NON devi essere uno scrittore/scrittrice di professione, nè avere esperienze giornalistiche.
Grazie ai segreti che sto per svelarti nelle prossime righe, imparerai come scrivere in poco tempo un comunicato stampa efficace, interessante e adatto ai giornalisti che si occupano di fintech e farlo pubblicare, anche se a scuola non hai mai avuto più di 5 ½ in italiano!
Seguimi e vedrai.
Primo: Rispetta le leggi non scritte
Per scrivere un perfetto comunicato stampa per la tua startup fintech ed essere sicuro/a che si trasformi in articoli e servizi e finisca su tutti i giornali e i media italiani, devi prima di tutto rispettare un po’ di sacre regole.
Sono delle “leggi non scritte” che devi conoscere e seguire, se non vuoi che il tuo comunicato venga cestinato da chiunque, ancora prima di essere letto.
In base a queste regole, che come la ricetta della pozione magica di Panoramix, si tramandano da bocca di addetto stampa a orecchio di addetto stampa, un comunicato, per essere almeno preso in esame, deve essere:
1. Non troppo lungo
2. Attuale
3. Interessante.
Andiamo con ordine… La Lunghezza!
La redazione di un quotidiano riceve una media di 4-500 comunicati al giorno (e questo vale per ogni singola redazione e nei giornali ce ne sono molte).
È ovvio che con questa mole di proposte, i giornalisti, non potendo permettersi di dar spazio a tutti, devono operare una selezione “spietata”.
La prima selezione avviene “a colpo d’occhio”. Se il comunicato è troppo lungo, viene scartato.
Però…qual è la lunghezza giusta di un comunicato stampa?
Eeeh… sarebbe troppo facile se ci fosse una “lunghezza giusta”!
Non esistono misure ufficiali, (altrimenti che “leggi non scritte” sarebbero?) ma secondo la mia esperienza (25 anni e oltre 8.000 comunicati pubblicati), se stai per scrivere un comunicato stampa per la tua azienda fintech e vuoi avere qualche chance di pubblicarlo, devi fare del tuo meglio per restare intorno ad una cartella di testo e comunque NON superare mai la cartella e mezza.
La "cartella" è l'unita di misura usata in editoria per misurare la lunghezza dei testi e nel giornalismo equivale a 1.800 battute (contando anche gli spazi). Ossia ad un foglio di 30 righe per 60 caratteri (ricorda che anche lo spazio conta come carattere).
Quindi il tuo comunicato stampa dovrebbe essere lungo ca. 1.800 battute (una cartella) e in ogni caso NON superare MAI il limite di 2.700 battute ( 1 cartella e ½: 1.800 + 900 =2.700), sempre spazi compresi, naturalmente.

Un giornale, il giorno dopo è buono solo per incartare il pesce.
Indro Montanelli
Mai notizie vecchie!!
Veniamo alla seconda regola non scritta:
La famosa massima di Indro Montanelli (qui sopra, in piedi in una foto scattata all’interno del Corriere della Sera) spiega che i giornali, ma questo vale più o meno per tutti i media, anche per il tuo blog, vivono di notizie AGGIORNATE.
Se una notizia si riferisce a qualcosa accaduto una settimana prima, NON è giornalismo. È STORIA.
E la storia non viene pubblicata sui quotidiani. E non giova a una azienda tecnologica come la tua.
Quindi, se vuoi scrivere un comunicato stampa, che generi articoli e servizi sulla tua startup fintech, accertati che oltre ad essere della lunghezza giusta, contenga anche informazioni aggiornate.
Mettici la data del giorno in cui lo invierai (al fondo o all’inizio) ed evita espressioni come “Qualche giorno fa”, o “alla fine di maggio…” se sei a ottobre. 🙂
Legge non scritta #3: INTERESSANTE

Accertati che la tua notizia interessi a molte persone.
Lo so…dentro di te pensi che qualsiasi notizia sulla tua azienda interessi all’umanità intera. Ebbene, temo di doverti dare un dolore: non è così!
Se hai cambiato il server…NO, non è una notizia. Se hai pubblicato il nuovo sito web…chissenefrega? Se la tua startup partecipa a quell’importante fiera di settore…be’, auguri!
Queste non sono notizie “giornalistiche”. Al massimo puoi inserirle a margine di una newsletter (forse…), ma NON valgono un comunicato stampa.
Le notizie che merita scrivere in un comunicato stampa sulla tua azienda fintech (e meriti fare la fatica di scrivere nel modo giusto perchè a qualcuno venga voglia di pubblicarle) sono quelle che potenzialmente possono interessare almeno qualche migliaio di persone.
Oppure una determinata categoria, anche numericamente più esigua, di lettori/spettatori, ma molto profilati (es: gli “esperti di alta finanza” o gli “appassionati di tiro con l’arco”).
In questo secondo caso, però, (notizie dirette a una nicchia specifica), dovrai stare attento/a a indirizzare il tuo comunicato stampa soltanto ai media che insistono su quella categoria di persone (es: ai media finanziari, o alle riviste di tiro con l’arco).
Tutto chiaro fin qui? Okay, allora adesso prenditi qualcosa di fresco da bere e sistemati comodo sulla poltrona, perchè stiamo per entrare in un argomento un po’ più complesso e di cruciale importanza.
Come trovare il titolo giusto
Se vuoi padroneggiare davvero l’arte di scrivere un comunicato stampa talmente perfetto che faccia venire voglia a ogni giornalista di pubblicare articoli e servizi sulla tua startup fintech, devi imparare a costruire dei titoli eccezionali.
Il titolo è la parte più importante del tuo comunicato.
È la tua unica chance di catturare l’attenzione di chi legge e convincerlo a continuare a leggere per altri 20 secondi. Se il titolo è sbagliato o noioso, o scritto male, nessuno andrà oltre.
Pensa che nei giornali e nei telegiornali il titolo era considerato così importante che fino a qualche tempo fa, nelle redazioni, c’erano giornalisti incaricati SOLTANTO di fare i titoli.
Si chiamavano “titolisti” ed erano persone il cui unico compito era leggere gli articoli scritti da altri e trovare il titolo giusto.
A volte erano bravissimi, e in poche parole riuscivano a condensare il senso di un’intera storia (è famoso il titolo – e il sottotitolo – del New York Times, il giorno successivo allo sbarco sulla Luna, ad esempio),

Nota il catenaccio (sottotitolo) che riassume in sole 8 parole l’intera missione.
Altre volte si facevano prendere la mano e il titolo finiva per non aver nulla a che vedere con il contenuto, ma in OGNI CASO quelle poche parole catturavano l’interesse dei lettori, e spesso si traducevano in decine di copie vendute in più…
Ora i titolisti non ci sono quasi più (i titoli in genere li decidono i caporedattori, prima di chiudere le pagine, o gli stessi giornalisti, se scrivono su Web) e a volte il risultato si vede (Il titolo a destra recita: “Le vittime di omicidio parlano raramente con la polizia“).
Il titolo, però, resta fondamentale, perchè spesso è l’unica cosa che le persone leggono, per decidere se dedicare qualche minuto al resto dell’articolo.

Allo stesso modo, anche il giornalista che riceverà il tuo comunicato stampa, per prima cosa (dopo aver guardato data, lunghezza, ecc.) leggerà il titolo. Se il titolo è poco giornalistico, o “piatto” (cioè non emozionante, poco curioso), il tuo testo finirà nel cestino (basta un semplice clic…).
Quindi per ottenere articoli e servizi sulla tua startup è fondamentale che tu sappia scrivere dei titoli interessanti, con il “ritmo giusto” e che facciano presagire, senza svelarlo del tutto, il contenuto “notiziabile” (orrendo neologismo che vuol dire “che fa notizia”) del tuo comunicato stampa. In questo modo aumenterai esponenzialmente le tue chance di farlo pubblicare.
Riassumo, così è chiaro: Per poter passare il “vaglio” dei giornalisti, il titolo del tuo comunicato stampa dovrà essere:
- Sintetico
- Interessante
- Pertinente (ma non esaustivo)
- Originale.
Ti ho già parlato dell’originalità? No? Okay, lo faccio subito.
Allora: In tanti, fin dalle elementari, ti avranno detto che se vuoi scrivere un bel testo devi essere originale e “incuriosire” chi legge.
Io sono senz’altro d’accordo. Se vuoi che il tuo testo venga letto (non solo quello del tuo comunicato stampa, ma qualsiasi testo, anche una relazione di lavoro, una email, ecc.) devi scriverlo in modo da incuriosire, dare al lettore informazioni “nuove” e stimolarne la curiosità. A partire dal titolo, naturalmente.
Solo che…
A volte potrebbe venirti la tentazione, per essere originale, di ricorrere ai giochi di parole, agli aforismi o peggio che mai allo stravolgimento dei luoghi comuni (es: “Una mail al giorno, toglie il medico di torno“).
Per favore rinuncia. Toglitelo dalla testa. O sei Karl Krauss redivivo, o 90 su 100, rischi di scrivere una cazzata. Perdonami il termine un po’ “crudo”, ma voglio che il “pericolo” sia chiaro.
Evita le spiritosaggini. Non è sfiducia, è esperienza. Ci sono passato.
Tutto qui? Si, ma ci tenevo a dirtelo.
Ora… dove eravamo?
Ah si! Perchè un titolo sia “giusto” deve essere sintetico, interessante, pertinente (ma non esaustivo) e anche originale!
Non sembra una cosa facile, vero?
Tranquillo. C’è un trucco del mestiere per arrivare in poco tempo a scrivere un titolo che abbia tutte queste qualità, senza troppe difficoltà.
Be’, in verità ci sono parecchi trucchi del mestiere, ma qui ti mostrerò solo quello che uso io, nel mio lavoro di tutti i giorni.
Questo metodo “segreto” potremmo chiamarlo “Sistema dei 3 (o 4) passaggi” e vedrai che se lo usi, i tuoi titoli diventeranno irresistibili.
Ti spiego passo-passo come funziona. Leggi qui sotto.
1° Scrivi quello che ti viene in mente
Il primo passaggio è facile. Scrivi un titolo così come ti viene. Di “getto”
Se, ad esempio, dovessi dare un titolo ad un comunicato che “raccontasse” la favola di Biancaneve, io scriverei così.
La vicenda incredibile di una bambina abbandonata nel bosco, accolta da 7 nani, avvelenata da una regina cattiva, sepolta in una bara di cristallo e salvata da un principe.
Il titolo è chiaro, ma – come vedi – tutt’altro che sintetico (è anche privo di ritmo) e inoltre spiega troppo. Quindi è necessario raffinare un po’ la frase, così:
2° Togli tutto quello che non serve
Per migliorare la sintesi, di solito io inizio a togliere tutto quello che non serve, ossia:
- Articoli (il, una, un, ecc.)
- Aggettivi (incredibile, cattiva, ecc.)
- Congiunzioni
- parti inutili (che non aggiungono niente al senso del titolo)
Togliendo tutto ciò che non è necessario, il mio titolo diventerebbe così:
La vicenda incredibile di una bambina abbandonata nel bosco, accolta da 7 nani, avvelenata da una regina cattiva, sepolta in una bara di cristallo e salvata da un principe.

Già meglio, no? Molto più sintetico!
Però non basta ancora. Anche se questo titolo finalmente ha un buon ritmo, è ancora troppo lungo e poco “drammatico. Nonostante la “storia” sia molto “giornalistica”, un titolo così è troppo lungo e “spiega” troppo. È necessario un terzo passaggio.
3° Evidenzia gli elementi salienti della “storia”
Qui è necessaria un po’ di sensibilità per il “dramma”.
Di solito io mi pongo nelle vesti di uno “spettatore” ignaro, che legge per la prima volta il mio titolo (in fondo il giornalista che riceverà il comunicato sarà ignaro, no?).
E mi chiedo: «Quali sarebbero gli elementi che – se fossi uno “spettatore ignaro” – mi colpirebbero di più?»
Di sicuro, nella favola di Biancaneve, gli elementi “forti” della storia sono:
- i 7 nani (mica capitano tutti i giorni!).
- la regina così perfida da uccidere una bambina innocente, per invidia
- la miracolosa “resurrezione” grazie al principe bello e buono.
Lo sapevi che...nella versione originale dei fratelli Grimm, in realtà Biancaneve “sputa” il pezzo di mela avvelenata, e risorge, quando i servi del principe rovesciano per errore la sua bara di cristallo? Per nulla romantico!
Comunque, ponendo in evidenza gli elementi salienti della storia, il mio titolo diventerebbe così:
“La bambina dei nani”, uccisa da una regina e resuscitata da un principe.
Questo è un buon titolo! Sintetico, “misterioso” quanto basta e non del tutto esaustivo.
Ora: con una vicenda “intricata” e avvincente come quella di Biancaneve, è abbastanza facile arrivare a un titolo che colpisce.
Tutto un altro paio di maniche è produrre qualcosa di così interessante quando parli della tua startup.
Se vuoi che il titolo “spacchi” e faccia venir voglia ai giornalisti di leggere il resto (e poi di pubblicare articoli e servizi con sulla novità della tua startup), dei sforzarti di trovare l’elemento “drammatico” della notizia.
Con un po’ di esercizio ci riuscirai facilmente, vedrai. Se vuoi imparare più rapidamente a costruire titoli “caldi” (in gergo giornalistico un titolo “caldo” è un titolo emozionante e che fa presagire una storia avvincente), il mio consiglio è di spendere un po’ di tempo ogni giorno a leggere qualche giornale. Leggendo i titoli degli altri, ti verrà “l’orecchio” per i titoli. Un po’ come l’orecchio musicale. Più ti allenerai, più sarà facile.
E quando sarai diventato un mago della sintesi, potrai fare un passo in più…
4° Vuoi strafare? Mischia le carte.
Un titolo come quello sopra, è ottimo anche per un quotidiano (almeno, lo era, fino a qualche anno fa) e per un comunicato stampa va benissimo.
Se hai fretta o non hai voglia di lavorarci troppo, questo è un buon punto d’arrivo. Con un titolo di questo genere ti assicurerai di certo l’attenzione dei giornalisti e vedrai che riuscirai ben presto a far pubblicare molti articoli e servizi sulla tua startup
SE però te la senti di rischiare un po’ di più, e di lavorarci ancora, puoi fare un ulteriore passo in avanti.
Di recente, infatti, (grazie al web e un po’ anche alla moda) i titoli sui media si sono allungati e adesso vengono accettati anche titoli su due righe, con molte parole.
Se vuoi strafare, quindi, puoi “mischiare un po’ le carte in tavola”, allungare un po’ il tuo titolo e portare in primo piano l’elemento più “notiziabile”. Ad esempio così:
Uccisa dall’invidia e resuscitata da un principe: La favola noir della “bambina dei nani”.
Meglio, vero? Un paio di virgolette qui e là, un inversione di frase, un accenno alla favola (noir, però, se no sarebbe banale) e…guarda che differenza rispetto al titolo iniziale!
TITOLO INIZIALE:
La vicenda incredibile di una bambina abbandonata nel bosco, accolta da 7 nani, avvelenata da una regina cattiva, sepolta in una bara di cristallo e salvata da un principe.
RISULTATO FINALE:
Uccisa dall’invidia e resuscitata da un principe: La favola noir della “bambina dei nani”.
Come vedi non è poi così difficile (con qualche “trucco del mestiere”) confezionare dei titoli curiosi, sintetici e “giornalistici” per i tuoi comunicati stampa.
Riassumendo: parti da un titolo descrittivo, poi togli tutto quello che non serve, quindi enfatizza gli elementi “forti” e infine, se proprio vuoi strafare, mischia un po’ le carte – e le frasi – per aggiungere un tocco giornalistico. Facile no?
Okay, scherzo, lo so che non è facile, all’inizio.
Ma la buona notizia è che con un po’ di esercizio, quando avrai “preso il ritmo”, non avrai più bisogno di seguire tutti e quattro i passaggi per arrivare a un buon risultato. Ti verrà quasi automatico “pensare il titolo” già bell’e pronto, ancora prima di metterti a scrivere.
Tutto chiaro?
Okay, allora prima di concludere questa prima parte della mia “guida” su come scrivere un comunicato stampa perfetto per la tua startup fintech, permettimi di spendere ancora qualche parola sull’attenzione FONDAMENTALE per il politically correct.
Occhio alla correttezza (politica)…
Tagliando e sfrondando i tuoi titoli potresti correre il rischio di fare qualche gaffe involontaria o magari di offendere qualcuno senza accorgertene. O, peggio ancora, di creare un titolo involontariamente paradossale.

In questi ultimi anni la sensibilità per il “politicamente corretto”, per le offese di genere, le battute razziste o sessiste, è molto aumentata.
Finalmente eventuali deragliamenti vengono sanzionati non solo dalle autorità preposte (es: Ordine dei Giornalisti, magistratura, ecc.) ma anche e soprattutto dall’opinione pubblica, che attraverso i social e il web, in genere denuncia e condanna all’ostracismo (sociale) chiunque dica o scriva frasi potenzialmente offensive.
Parimenti, anche eventuali sbagli più innocenti, o semplici “strafalcioni” come gli errori d’ortografia, le frasi involontariamente comiche, o le associazioni d’idee tra immagini e testo, corrono il rischio di diventare dei “meme” che circolano sul web e resteranno per anni su Internet.
Va da sè che chi comunica un marchio o un’azienda, deve fare molta attenzione sia a non offendere la sensibilità e il buon gusto di nessuno (questo dovrebbe valere per tutti, del resto), sia a non commettere errori che potrebbero avere ricadute d’immagine negative.
Come dimostra il titolo qui sopra, a volte però, questi scivoloni possono essere involontari. Ad esempio, come in questo caso, il desiderio di sintesi può giocare brutti scherzi.
Anche l’entusiasmo, ogni tanto. Dopo aver “lavorato” a lungo su un titolo, può capitarti di trovare finalmente il “ritmo” giusto, il giusto equilibrio tra descrizione e curiosità e la giusta originalità e, convinto come sei di aver fatto un buon lavoro, potresti non accorgerti dell’involontaria comicità del tuo testo o del fatto che potrebbe risultare potenzialmente offensivo per qualcuno
Il mio consiglio è, dopo aver trovato un buon titolo, di fare una pausa di almeno 15 minuti.
Vai a prendere un caffè, o rispondi a una mail, o fai qualcos’altro. E lascia “depositare l’entusiasmo”.
Poi, trascorso un quarto d’ora, ritorna sul tuo testo e leggilo con atteggiamento neutrale, cercando di immedesimarti il più possibile in chi lo leggerà per la prima volta. In questo modo, se c’è qualche punto “critico” te ne accorgerai sicuramente ed eviterai un sacco di noie!
E ora…abbiamo finito davvero! Almeno questa prima parte dedicata ai titoli dei tuoi comunicati!
Nella SECONDA PARTE della guida vedremo come scrivere, invece, il testo del tuo comunicato stampa, in modo da poter essere certi di pubblicare (anzi, far pubblicare) articoli e servizi sulla nostra startup fintech su tutti i giornali, i siti web, le radio e le tv del paese.
Ci vediamo di là! Ciao!